Ora protestano anche i proprietari di “Woonboot“, le celebri case sul canale: 100 di loro, si sono radunati mercoledi presso il consiglio comunale di Amsterdam per dire no all’ipotesi di limitare la possibilità di subaffitto delle loro dimore galleggianti ai turisti. Perchè, si domandano, i disagi si, quelli del grande afflusso di turisti e delle nuove licenze garantite alle imbarcazioni per i giri sul canale, mentre l’indennizzo, ovvero la possibilità di guadagnare dalla popolarità di Amsterdam, no? Tra l’altro, avrebbe detto qualcuno al quotidiano Het Parool, “siamo un’attrazione turistica, come gli animali all’Artis zoo”.
Il comune, su iniziativa dei laburisti, vorrebbe -infatti- imporre una serie di restrizioni come quelle che si applicano alle abitazioni sulla “terra ferma“. La ragione sarebbe, secondo i proponenti, che l’assenza di limiti all’affitto su siti come Airbnb e Couchsurfing. Tra l’altro, prosegue la mozione della discordia, affittando per l’intero anno, i proprietari avrebbero comunque bisogno di un altro alloggio e finirebbero per congestionare ulteriormente, il mercato degli affitti già quasi al collasso. Ma secondo i proprietari, dato che nessuna delle agevolazioni previste per il settore di housing sociale (mutui agevolati, sistema a punti ed incentivi) si applica alle case galleggiante, allora non dovrebbe essere applicato neanche questo limite
Le woonboot, contano, per il momento l’1% degli alloggi turistici disponibili ad Amsterdam con 550 letti offerti.