La Federatief Joods Nederland (FJN), una piccola organizzazione ebraica-radicale attiva nei Paesi Bassi, ha sporto denuncia contro la Platform Stop Racisme en Uitsluiting rea, secondo loro, di aver invitato ad un evento organizzato ad Amsterdam per commemorare la Kristallnacht Haneen Zoabi, parlamentare arabo-israeliana poco amata dal mondo ebraico.
La Zoabi ha ingaggiato, fin dalla sua prima elezione alla Knesset, il parlamento israeliano, uno scontro frontale con l’elite ebraica del suo Paese che le è costata sei mesi di sospensione dall’aula. Oltre alla Zoabi, l’FNJ ha sporto denuncia contro la stessa Platform per istigazione al terrorismo; secondo l’organizzazione, infatti, le posizioni radicali della deputata israeliana sarebbero perseguibili.
La manifestazione è in programma alle 15 del 9 novembre per commemorare i 77 anni dagli attacchi antisemiti condotti in Germania nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938, mirati agli ebrei e alle loro proprietà, durante i quali 91 persone persero la vita e migliaia di attività commerciali furono devastate.
La commemorazione viene organizzata ogni anno, ad Amsterdam, dal 1992 nei pressi del consiglio comunale e all’origine vedeva la partecipazione anche del Centraal Joods Overleg (CJO), organizzazione ombrello che raccoglie diverse anime dell’associazionismo ebraico in Olanda. Dal 2010, a causa di dissensi con il Platform Stop Racisme sulla questione palestinese, il CJO tiene una commemorazione autonoma presso la sinagoga portoghese di Amsterdam, anche questa a pochi passi dal Gemeenterad.
I tentativi del sindaco Van der Laan, negli anni, di ricucire lo strappo non hanno ad oggi prodotto risultati. I malumori dunque rimangono. Il presidente del CJO Ron Wicks, intervistato dal Parool, ha accusato Stop Racisme di “speculare sulla Notte dei Cristalli in funzione anti israeliana”; questo perché Haneen Zoabi interverrà per parlare di razzismo e discriminazione delle autorità israeliane nei confronti delle minoranze non ebraiche.
La vigilia della commemorazione è ad alta tensione: diversi sostenitori del Paese della Stella di David hanno lanciato un appello da Facebook alla protesta. La Piattaforma, dal canto suo, ha risposto invitando i partecipanti ad ignorare le provocazioni