A meno di una settimana dal Brexit, tra gli operatori finanziari -quelli più preoccupati per un’eventuale addio del Regno Unito all’UE- comincia la lotteria per il “dopo Londra”; la borsa più importante d’Europa, infatti, potrebbe perdere il suo primato con il venire meno del “passporting rights” legato alla memebership europea. Inoltre, a Londra, si svolge gran parte delle operazioni in euro, nonostante il paese sia fuori dalla moneta comune. Lo scorso anno, il Regno Unito trascinò la Banca Centrale Europea davanti alla Corte di Giustizia perchè quest’ultima aveva imposto che un determinato numero di transazioni finanziarie londinesi avvenisse nell’eurozona. La fuga di capitali dalla City, di fatto, potrebbe aver risolto questa anomalia; città come Dublino, Amsterdam, Francoforte, Parigi e Lussemburgo sono infatti in pole position per raccogliere l’eredita di Londra.
L’assessore alle finanze del comune di Amsterdam Kasja Ollongren, ha fatto sapere venerdi scorso che in vista del Brexit diverse multinazionali sarebbero in procinto di trasferire ad Amsterdam la loro sede. Si tratterebbe principalemente di agenzie che operano nel settore finanziario del sud-est asiatico.