Quest’anno Amsterdam spenderà 416 milioni di euro per la propria organizzazione, 164 milioni di euro in più rispetto a quanto stimato per nei calcoli nazionali. A costare un capitale, saranno soprattutto i sistemi informatici, dice il quotidiano Parool.
Il dato emerge da un’indagine esterna sulle finanze comunali, effettuata su richiesta dell’assessora Hester van Buren. Il motivo dello studio è l’incombente deficit di 90 milioni di euro all’anno dal 2027. Quello che colpisce nello studio è che Amsterdam spende 164 milioni di euro in più per la propria organizzazione rispetto a quanto il governo nazionale pensa che la città debba spendere.
Un terzo dei 416 milioni di euro va in ICT: la spesa è aumentata notevolmente negli ultimi anni, passando da 80 milioni di euro nel 2017 a quasi 130 milioni di euro. Un progetto ICT recentemente si è rivelato essere più costoso di 12 milioni di euro rispetto a quanto inizialmente previsto prima ancora che iniziasse.
Tuttavia, l’assessora Van Buren non vuole ancora dare un giudizio di valore sul fatto che la spesa sia ‘troppa’ o forse ‘troppo poca’: per dirlo con certezza, dovrebbe svolgere indagini piu approfondite, dice il quotidiano.
Come possibile spiegazione, viene indicata la spesa extra per rendere i sistemi ICT a “prova di futuro” e per poter gestire meglio le richieste Woo, ossia la trasparenza. Inoltre, il comune afferma che anche gli investimenti in altri programmi, come le spese extra per la manutenzione di banchine e ponti.
Per inciso, Amsterdam può ancora sostenere spese extra, perché ha circa 370 milioni di euro in più di entrate proprie rispetto a quanto ipotizzato a livello nazionale grazie ai ricavi dei parcheggi e alla tassa di soggiorno.