AMSTERDAM Apre la stagione dei festival, associazioni di residenti e partiti sul piede di guerra

Il Parool la chiama “festivalizzazione di Amsterdam“: l’agenda di weekend di musica elettronica che occuperanno -prettamente- i parchi  della città fino a settembre è tanto fitta, da far sembrare la capitale un resort estivo. 16 a settimana, 350 in totale: 50 più dello scorso anno, ne ha contati il quotidiano di Amsterdam. Tanti come Loveland, Awakenings e Welcome to The Future sono ben noti anche all’estero, altri come Applesap ed Electronic Family contano su un seguito di appassionati, in prevalenza, locali. Che arrivino in bicicletta o con l’aereo, il risultato però è lo stesso: per tutto il periodo estivo, gran parte degli spazi verdi della città viene occupato “militarmente” dalle imponente macchine organizzativa dei festival.

Lo scorso anno scoppiò il caso dell‘Applesap, il festival di musica urban di Oosterpark: era nato qualche anno fa, come un evento gratuito, ospitato in una porzione del parco; con gli anni è  diventato a pagamento e si è espanso all’interno dell’intero perimetro di Oosterpark. Perchè dovremmo giocarci il parco, un intero weekend dell’unico periodo dell’anno “a rischio sole“, avevano ragionato alcuni residenti? Intentarono, e vinsero, una battaglia legale contro il festival. (anche se alla fine decisero di venire incontro agli organizzatori) ma il problema della “festivalizzazione” della città è ancora li: come trovare un equilibrio tra gli eventi, irrinunciabili per una grande città, ed i diritti dei residenti? Cristiano-democratici e Partito dei Pensionati sono sul piede di guerra, il Partito per gli Animali, che della guerra alla “festivalizzazione” ne ha fatta una bandiera ha addirittura aperto una pagina Facebook, “Stop de festivalisering van parken en natuur” dove promuove la difesa dell’habitat naturale dei parchi dai barbari danzanti. La stagione è all’inizio e la guerra del festival è alle prime manovre.

 

Cover Pic: Image by Pexels from Pixabay

SHARE

Altri articoli