Anche se l’Olanda avrà per la prima volta un ministro per l’ambiente, le ricette ambientali promesse dal governo Rutte III non vanno nella giusta direzione secondo Pier Vellinga, professore dell’università di Wageningen, e Roebyem Anders, cofondatrice di Sungevity.
Nel loro articolo su Trouw, i due hanno criticato il governo Rutte III per aver rinunciato a sostenere lo sviluppo del solare che ha conosciuto una crescita strepitosa negli ultimi cinque anni. Al suo posto i quattro partiti della coalizione hanno in mente di potenziare il settore delle biomasse, proposta poco soddisfacente per i due esperti che criticano aspramente l’assenza di sostegni al solare.
Con uno stanziamento inferiore agli 80 milioni di euro, infatti, i benefici sul lungo periodo sarebbero più evidenti rispetto ai 3,6 miliardi investiti nelle biomasse. Nonostante insomma,il governo Rutte III sia stato definito dai suoi sostenitori come uno dei “gabinetti più verdi di sempre”, rimangono tanti dubbi e domande che rischiano di compromettere il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 49%.
Quale sarà, ad esempio, il destino delle centrali a carbone? Secondo l’accordo di governo dovranno chiudere entro il 2030, ma allora perché fino al 2024 potranno contare su una serie di sostanziosi sussidi? A queste domande dovranno rispondere i partiti della coalizione ma, nel frattempo, Vellinga e Anders mettono in guardia i lettori per evitare brutte sorprese.