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Olanda sostiene coppia gay, concedendo passaporto al figlio nato in Cambogia da maternità surrogata

Ll’ambasciata olandese a Singapore avrebbe recentemente aiutato una coppia gay olandese ad ottenere il passaporto per il loro bambino nato da una maternità surrogata in Cambogia, dopo che il Paese aveva reso illegale questo tipo di gestazione. A raccontarlo è il quotidiano Volkskrant che cita  il sito web del governo “questa situazione può rendere difficile la situazione, per il bambino e per i futuri genitori”.
Il Ministero degli Affari Esteri ha dichiarato che l’ambasciata ha comunque aiutato la coppia olandese perché il padre aveva già riconosciuto il bebè con il consenso della madre. Il piccolo ha quindi ottenuto la cittadinanza olandese al momento della nascita. Secondo il quotidiano, il padre, il 37enne Sander Verschuuren e suo marito Karim Maarsi hanno firmato per il “pacchetto completo di surrogacy” attraverso l’agenzia di mediazione New Life, che gli è costato 41 mila euro. I due hanno scelto una donna sudafricana da un album fotografico di New Life per donare l’uovo.
Verschuuren lo aveva fatto fecondare e nell’agosto dello scorso anno l’embrione è stato ospitato da un’operaia di una fabbrica cambogiana pagata circa 10 mila euro per il suo servizio.

Dopo l’accaduto, la Cambogia ha reso illegale la maternità surrogata, senza fare accordi con i genitori che già stavano aspettando un bambino. Verschuuren e Maarsi hanno tentato ripetutamente di contattare New Life, ma senza alcun risultato. Poi, con l’aiuto del Volkskrant, hanno viaggiato in Cambogia per cercare la donna. Una volta trovata, la gestante ha accettato di firmare i documenti per far sì che Verschuuren fosse ufficialmente il padre del bambinoVershcuuren è tornato in Cambogia per essere presente alla nascita del figlio in un ospedale di Phnom Penh.

Il bambino aveva già nazionalità olandese, ma necessitava di un passaporto olandese per poter lasciare la Cambogia. Poiché non esiste un’ambasciata olandese in Cambogia, è entrata in aiuto l’ambasciata olandese di Singapore. Verschuuren e la madre surrogata hanno chiesto un passaporto all’ambasciatore olandese di Bangkok, che si trovava per una visita consolare in Cambogia. Secondo il Volkskrant, l’impiegato dell’ambasciata ha accertato che la donna cambogiana avesse capito cosa stesse succedendo e che il bambino sarebbe stato portato nei Paesi Bassi.

Verschuuren è riuscito a tornare in Olanda con suo figlio e la donna cambogiana è più vicina al raggiungimento di un’indipendenza finanziaria, scrive il giornale. Nonostante questo episodio, la gestazione surrogata è ancora un argomento molto controverso per la facilità con cui una donna bisognosa di aiuto possa trarne vantaggio.

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