3 alloggi su 4 inserzionati su Airbnb per la città di Amsterdam, violerebbero il regolamento comunale approvatonel 2014. Secondo un’indagine realizzata dal sito di informazione in inglese, Dutchnews.nl, affittare per periodi più lunghi dei 60 giorni previsti dal gemeente e proprietari che inserzionano più immobili, sarebbe la norma. Anche la previsione che vieterebbe di affittare a più di 4 ospiti per volta, sarebbe infranta regolarmente.
Airbnb, insomma, è diventata una popolare forma di investimento immobiliare che aggira le rigide regole olandesi sull’affitto e consente, per proprietà affittate tutto l’anno, un introito che può superare facilmente i 1000e al mese.
Nonostante questa forma di concorrenza sleale stia contribuendo a peggiorare l’emergenza abitativa della capitale, il comune non sembra intenzionato a prendere drastici provvedimenti; se alcuni mesi fa, il direttore del Wijksteunpunt Centrum, l’associazione inquilini, auspicava la messa al bando di Airbnb per le proprietà nel binnenstad, il comune fa sapere che intende adottare misure cooperando con Airbnb. Ovvero mettendo in pratica non molto più di quanto si sia già visto. Il Motivo principale di un approccio cosi generoso da parte del comune è certamente quel memorandum approvato nel 2014 che regolamentando i rapporti tra il gemeente e la piattaforma.
Lo scorso venerdi, l’assessore alla casa Laurens Ivens, ha fatto sapere di voler rivedere i termini dell’accordo con Airbnb.