La hotline istituita dal comune della capitale per segnalare subaffitti illegali su Airbnb, ha visto aumentare drasticamente le denunce: 834 nel 2015, il doppio rispetto all’anno precedente alle quali sono seguite centinaia di multe e 263 attività sospese. “I residenti fanno sempre più ricorso a noi per fermare la piaga degli hotel illegali” ha detto a NOS, Laurens Ivens, assessore alla casa del comune di Amsterdam, sostenendo che la linea del comune è di bloccare lo sviluppo selvaggio di abitazioni utilizzate esclusivamente per ospitare turisti.
Amsterdam è stata una delle prime capitali d’Europa a dotarsi di un regolamento per l’affitto con Airbnb: no case sociali, periodo massimo di affitto 60 giorni l’anno e l’obbligo per il proprietario di risiedere effettivamente nella proprietà. Le segnalazioni di attività illegali arriverebbero da denunce oppure dai risultati delle ispezioni del team investigativo del comune. Airbnb non condivide con le istituzioni i dettagli di chi viola la legge affittando la sua proprietà in affitto e ciò, dice ancora a NOS Ivens, rallenterebbe molto le indagini.
La città è una delle più popolari destinazioni turistiche d’Europa e il numero di proprietà disponibili sul portale si aggira sulle 14mila unità; nel 2015, il giro d’affari per i proprietari di Amsterdam è stato di 100 milioni di euro.