Il ministro delle finanze uscente Jeroen Dijsselbloem, che presiede l’influente Eurogruppo, dopo la marea di richieste di dimissioni per i suoi controversi commenti sull’Europa meridionale al Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha chiesto scusa. Lo rende noto l’agenzia AFP: “Mi dispiace se qualcuno si è offeso per le mie parole. Erano semplicemente commenti diretti e hanno a che fare con la mia cultura calvinista” avrebbe detto Dijsselbloem in un comunicato. Tuttavia, ha sottolineato il capo dell’Eurogruppo, di dimissioni non se ne parla.
La giornata politica di martedi e mercoledi, che coincidevano con l’avvio delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dei primi trattati istitutivi della Comunità Europea, è passata con il carosello di dichiarazioni al vetriolo in risposta all’uscita di Dijsselbloem: da Matteo Renzi al premier portoghese Costa, tutti hanno chiesto le dimissioni del presidente dell’Eurogruppo.
Jeroen Dijsselbloem aveva, inizialmente, rifiutato di scusarsi come richiesto con insistenza dall’Italia ma la sua delicata posizione deve avergli suggerito di ritornare sui suoi passi: quando cesserà di essere ministro delle Finanze, infatti, potrebbe non essere più compatibile con il ruolo di presidente Eurogruppo. Nonostante il regolamento dell’organizzazione informale dei ministri finanziari UE non lo imponga, il suo caso ha già suscitato un dibattito acceso.