Martedì 28 Marzo presso il tribunale IJ-dok, la Corte d’appello ha discusso il “Bodem–procedure”, ovvero il giudizio di merito, sul caso dello spazio sociale ADM lo storico “squat” di Amsterdam da tempo al centro di un contenzioso tra gli occupanti e la società di costruzioni navali Chidda, proprietaria del terreno.
Presenti in aula decine di rappresentanti della comunità che ad oggi ospita 130 persone di tutte le età, nazionalità ed estrazioni sociali. Lo spazio sociale ADM è ad oggi uno dei più longevi centri sociali d’Olanda, occupato nel ’97 dopo il fallimento dell’Amsterdam Dry-dock Company. Il terreno in disuso fu occupato dalla comunità e da allora è autogestito on mezzi propri e senza alcun sussidio.
La vicenda processuale ruota intorno proprietari dello spazio: secondo i legali degli occupanti non hanno una licenza valida per il progetto di costruzione. “E’ stressante, ma se i giudici guarderanno alla situazione di fatto e non solo al diritto di proprietà, potremmo essere salvi”, dice Alan, nato a Londra, ma residente nella comunità da 5 anni. “Noi portiamo avanti una missione e la nostra attività quotidiana ci ha garantito credibilità. Realizziamo progetti ed eventi culturali a ciclo continuo; Chidda sta mettendo in tavola carte false pur di radere al suolo ADM e portare avanti il suo business”, conclude Alan.
Durante l’udienza, gli avvocati di ADM hanno pronunciato l’arringa. La sentenza definitiva da parte della Corte Suprema verrà emessail 6 Giugno 2017.