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Abitare al codice postale 1234AB: un vero incubo

Avete mai inserito un indirizzo a caso in qualche documento on line per non ricevere voi personalmente lo spam o solo perchè stavate facendo una prova, magari per lavoro? Si sa che coloro che operano con sistemi come quelli di call center, devono fare dei test di prova basandosi su indirizzi fittizi. Cosa succede però se l’indirizzo inserito a caso è in realtà un indirizzo reale? Questo è quello che si è chiesto Nikki van der Westen in un’inchiesta per il Vice olandese.

Tutto nasce da una telefonata, un amico di van der Westen, un hacker etico, lo chiama e condivide una scoperta interessante che ha fatto. La maggior parte dei software per test utilizzano lo stesso codice postale e numero civico per la compilazione di moduli digitali. Per quale motivo? Fondamentalmente per pigrizia.

Il numero utilizzato è una combinazione del tipo 1234 AB con il civico 123.  Il giornalista si è chiesto, ma c’è gente che abita davvero lì? Parte la ricerca, che porta van der Westen a un indirizzo in Olanda Settentrionale, una casa d’angolo con quattro appartamenti. Trovare i numeri di telefono è facile.

E alle chiamate rispondono persone reali, con storie dell’orrore: nel 2009, sei mesi dopo il trasferimento nell’abitazione, uno dei residenti ha avuto le utenze staccate diverse volte. Molte società non spediscono e non sottoscrivono un abbonamento ad un indirizzo inesistente, almeno secondo loro. Poi è il turno di una signora di 83 anni e da 43 abitante di quell’edificio. Sono circa diciotto anni che riceve della strana posta, ma ultimamente la situazione è peggiorata.

Arrivano pacchi e posta che non sono destinati agli abitanti di quella casa. In un normale sabato la signora arriva a rifiutare fino a dieci pacchi. Sono in genere articoli gratuiti che la gente ordina ma che non vuole ricevere: dagli abbonamenti ai giornali a trapani.

La maggior parte della posta è indirizzata a T.Test. In pratica, quando un operatore di call centre fa un training e non cancella gli ordini, i prodotti arrivano davvero.  E arrivano proprio a quell’indirizzo: posta  indirizzata ad Arnold Schwarzenegger, Paperone e Piet Piemel (Piemel in olandese vuol dire pene). “Il livello dell’umorismo olandese è davvero triste” ha detto la signora al giornalista di Vice.

Se ricevere pacchi o posta fosse l’unico problema, la situazione sarebbe ancora gestibile, ma in questa baraonda finiscono bollette, debiti di persone che non vogliono pagare e molto peggio.

Le situazioni più frustranti sono le disconnessioni del telefono, internet, gas, acqua e luce; quando le persone cambiano casa e traslocano le utenze, in questa procedura invece del vecchio indirizzo inseriscono dei numeri a caso, che risultano essere sempre la combinazione di questa casa d’angolo. Di conseguenza le utenze di Fransen e Hendriks vengono spesso chiuse senza essere verificate.

Secondo funzionari del comune, quando venne istituito il sistema dei codici postali, chi poteva prevedere le conseguenze della digitalizzazione? Trovare una soluzione è stato un inferno burocratico. Ci sono voluti quattro anni. Già solo fare rapporto alla polizia è stato difficile, perchè era praticamente impossibile rispondere alla domanda “a chi si sta riferendo?”

Il giornalista di Vice evidenzia come un paese come l’Olanda, amante dell’amministrazione, possa diventare una trappola di carta in grado di catturare inavvertitamente molte persone.

Trovare una soluzione a problemi di questo tipo è più difficile di quanto si pensi: con la privatizzazione del mercato postale, anche l’assegnazione dei codici postali è cambiata. Quindi il governo non ha più nulla a che fare con i codici postali. Bisogna parlare con Post.nl.

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