Chi potrebbe mai immaginare che in una tranquilla area periferica di Den Haag, a ridosso di Scheveningen, si giochi una delle più delicate e complesse partite diplomatiche al mondo? Già perchè il Tribunale di Arbitrato Usa-Iran per i fatti del ’79 non sarà certo l’istituzione più nota della capitale del diritto internazionale, anzi è probabilmente sconosciuta ai più, ma si tratta a tutti gli effetti dell‘unica sede istituzionale dove gli Stati Uniti e la Repubblica Islamica dell’Iran hanno intrattenuto rapporti formali anche dopo i drammatici fatti del ’79. Nonostante la rottura delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, il congelamento delle proprietà iraniane in terra americana e le tensioni altissime, soprattutto negli anni ’80, il tribunale non ha mai cessato la sua attività; un dettaglio non da poco quest’ultimo, se si tiene conto, nei tre decenni di attività della corte, quante volte le due potenze siano andate vicine ad un conflitto.
Ma qual è, nello specifico, lo scopo del tribunale? Istituito nel 1981 per sbloccare la crisi diplomatica tra Usa ed Iran, venne creato grazie ai buoni uffici dell’Algeria. L’escalation di ritorsioni seguita ai fatti del ’79, aveva portato le relazioni tra i due paesi ad un punto di non ritorno: nel 1981 in Iran rimanevano in ostaggio 52 cittadini statunitensi da ormai due anni mentre i tribunali americani continuavano ad emettere sentenze che assegnavano i fondi iraniani confiscati in territorio statunitense a privati cittadini che pretendevano risarcimenti dal governo di Teheran. Per uscire da questo imbuto, la “Dichiarazione di Algeri”, accordo istitutivo del tribunale, ha reso nulli i trasferimenti effettuati dalle corti nazionali tra il ‘79 e l’82 e rimandato ogni tipo di contesa economica, tanto di cittadini americani, quanto di iraniani al giudizio arbitrale. La corte è composta, infatti, da 9 giudici: 3 iraniani e 3 americani che andranno a scegliere i 3 che completano il collegio.
Fino ad oggi, il Tribunale Iran-USA ha risolto 3900 casi e tutte le decisioni sono state rispettate. Nonostante sia un’organizzazione nota solo agli addetti ai lavori, rimane ad oggi l’unico caso di collaborazione bilaterale tra unpaese occidentale ed uno non occidentale, per ciò che riguarda rapporti economici. Senza contare le importanti implicazioni politiche, soprattutto in un periodo di disgelo come quello attuale, nelle relazioni tra i due Stati.