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Il 75% degli olandesi sottovaluta la Cyber-security sul luogo di lavoro

Almeno il 75% della popolazione olandese non è preoccupata della cyber-security sul luogo di lavoro, sebbene molti scelgano protezioni digitali a casa, dice uno studio nazionale riguardo la consapevolezza della cyber-security  ha pubblicato lunedì scorso da Alert Online. La dichiarazione dello studio coincide con il lancio della campagna sulla cyber-security annuale di Alert Online, riporta NU.nl.

Metà dei lavoratori ha indicato che al lavoro nessuno dà loro informazioni riguardo la sicurezza lavorativa online. Molti impiegati non conoscono quali siano le procedure di sicurezza delle loro aziende e spesso non è chiaro se i sistemi di servizio siano realmente sicuri. Circa metà degli olandesi è interessata alla sicurezza digitale nelle proprie abitazioni, rispetto al 29% dello scorso anno. In generale, 3/4 di coloro che hanno risposto allo studio ha riferito di aver sentito, visto o letto qualcosa riguardo gli attacchi sul web.

Dall’altro lato però gli olandesi sottovalutano l’impatto delle varie forme dei criminalità che avvengono sul web. Chi ha partecipato al sondaggio ritiene che questi crimini siano inferiori al 15%. Circa il 50% degli olandesi ritiene di essere diventata più diffidente dopo essere stata vittima di una cyber-attack, e circa il 20% ha preso misure contro questi crimini.

La maggior parte degli olandesi ritiene, però, di riuscire a gestire bene o in modo eccellente le situazioni potenzialmente pericolose, ma spesso agiscono in modo inconsapevole. Secondo loro, i rischi maggiori vengono dalle e-mail con collegamenti online o virus. Il 55% degli olandesi è stato oggetto di tentativi di phishing tramite mail private, e il 39% al lavoro. “Meno conosciuto è il fatto che alcuni link sono distribuiti attraverso social media e servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp, Facebook Messenger e Telegram”, ha riportato al giornale Erik Jan Koedijk, il resposabile del comitato consultivo Alert Online.

Quest’anno Alert Online si è focalizzata soprattutto sui bambini dagli 11 ai 12 anni. Per lo studio, sono stati intervistati 108 bambini in questa fascia d’età: nove su 10 possiedono uno smartphone, e il 70% ha un profilo su Facebook, Instagram o Snapchat.

L’81% ha detto che i genitori sanno ciò che fanno online sui social media, ma le ricerche hanno riscontrato che non c’è sempre una supervisione diretta sulle loro attività. Per esempio, i bambini sono spesso online senza che un adulto controlli cosa stiano facendo. I bambini utilizzano spesso anche le reti WiFi pubbliche, non sapendo se la rete è effettivamente sicura. Un quarto degli intervistati utilizza la stessa password per tutti i siti web.

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